Andrea Grignaffini
Da Nord a Sud qualche consiglio per gli acquisti per un Natale sobrio e con spirito territoriale tra bianchi, rossi e rosati.
Si parte da Bolzano
La Valle Isarco, in provincia di Bolzano, è una zona particolarmente vocata all’allevamento del vitigno Sylvaner, dal quale si ricava un vino ricco di profumi e di freschezza. L’azienda Köfererhof si dedica con passione e talento alla produzione di Sylvaner ottenendo risultati di eccellenza come per l’Alto Adige Valle Isarco Sylvaner 2011. Vino dal colore dorato intenso, olfattivamente floreale con note fumé. In bocca è vibrante, carnoso, potente con striature ricche di acidità e di tannicità (C ). Fra i vini rosati, il Chiaretto del Garda merita una menzione per la sua vivacità, freschezza, eleganza. Nasce da un blend di vitigni tipici della gardesana, tra cui il Groppello e parcelle di Marzemino, Barbera e Sangiovese. L’azienda Avanzi propone il suo Chiaretto Garda Classico Giovanni Avanzi 2010, citato come «vino di una notte», dal colore rosato con striature viola, al naso profumi di floreali e delicati; al gusto è morbido con richiami ammandorlati (B). In provincia di Novara un antico vitigno a bacca rossa, il Ghemme è sinonimo di grandi nebbioli meno in voga che producono vini di qualità dal lungo invecchiamento. Fra le varie etichette abbiamo scelto il Ghemme Signore di Bayard 2005 di Antichi Vigneti di Cantalupo. Un vino rosso rubino con riflessi granato, al naso sentori di liquirizia, di piccoli frutti di bosco e cenni speziati; al palato è elegante, ampio, persistente con una trama tannica morbida e avvolgente (D).
Per arrivare al Sud
Passando al Sud, un vitigno autoctono a bacca bianca di antica tradizione siciliana, l’Inzolia che lavorato in purezza esprime tutte le sue potenzialità aromatiche fruttate e vegetali chiudendo armonico al gusto. Una versione pregevole la presenta Felice Modica di Bufalefi-Noto (Sr.), collaboratore per la pagina culturale della Gazzetta di Parma, con il suo Lupara Insolia Sicilia Igt 2011. Un vino «consigliato nelle notti di luna» elegante, armonico, dal corredo aromatico fruttato, balsamico, minerale; in bocca una preziosa acidità, una piacevole mineralità, una bella corposità, il tutto sostenuto da un buon tenore alcolico (B). Sorta di simbolo dei rosati d’Italia il Cerasuolo d’Abruzzo si ottiene da un nobile vitigno, il Montepulciano d’Abruzzo, vinificato in chiaro che produce un rosé di grande pregio, dal particolare colore cirase, rosa ciliegia, dai profumi fruttati e dal sapore morbido e fresco. A Loreto Aprutino, l’azienda Valentini propone l’eccellente Cerasuolo d’Abruzzo 2010 dal brillante colore rosato, dai profumi di fragoline di bosco e da un mix floreale e vegetale invitante e appagante. In bocca è un’esplosione di freschezza e acidità ritmata da un’imperdibile persistenza (D). Molto piacevole il Cerasuolo d’Abruzzo Myosotis di Ciccio Zaccagnini, un vino dal colore rosso ciliegia brillante dai ricchi profumi di lampone, ribes e ciliegie con note di rosa; in bocca ritorna il fruttato accompagnato da una piacevole freschezza (B). Fra i vitigni autoctoni più conosciuti dell’Italia peninsulare vi è senza dubbio l’aglianico che dà vita a molti biotipi fra i quali spicca il Taurasi, prodotto in varie aree della Campania. Il vino Taurasi essendo supportato da un’importante struttura tannica si presta a un lungo invecchiamento. Fra le varie etichette citiamo il Taurasi Radici Riserva 2006 di Mastroberardino, un vino importante, complesso, austero, elegante, integro. Al naso sentori fruttati, floreali, e note speziate; in bocca ha trama tannica matura, tonica e appagante (D).